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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Omicidio Mollicone, ricorso in Cassazione della Procura generale contro l’assoluzione dei Mottola

La Procura Generale annuncia un ricorso in Cassazione nei confronti della famiglia Mottola, assolta per l’omicidio di Serena Mollicone la scorsa estate.
A cura di Beatrice Tominic
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Serena Mollicone in una delle foto diramate da Chi l'ha visto? al momento della scomparsa.
Serena Mollicone in una delle foto diramate da Chi l'ha visto? al momento della scomparsa.
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Non sembra essere destinato a chiudersi l'iter processuale sull'omicidio di Serena Mollicone, la diciottenne trovata senza vita nel bosco di Fontecupa ad Arce, nel Frusinate, nel 2001. Il processo sul caso si è chiuso la scorsa estate con l'assoluzione della famiglia Mottola per un impianto accusatorio definito "inconsistente". Di questo, però, non è convinta la Procura Generale della Corte d'Appello di Roma che ha già annunciato che intende presentare un ricorso in Corte di Cassazione.

Per il caso, imputati sono il maresciallo Franco Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio Marco, imputati con l'accusa di concorso in omicidio volontario. Oltre a loro, alla sbarra anche altri due carabinieri che prestavano servizio in caserma con il maresciallo. Si tratta del militare dell'Arma, Vincenzo Quatrale, accusato di concorso, e il carabiniere Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento.

La sentenza e l'annuncio della Procura Generale

Una decisione chiara quella della Procura generale che si oppone così formalmente al collegio di magistrati che lo scorso luglio ha confermato l'assoluzione ottenuta in primo grado dalla famiglia Mottola e dai due carabinieri. Nel processo di secondo grado, invece, per gli imputati erano stati chiesti rispettivamente 24 anni per Franco Mottola, 22 per la moglie Annamaria e 21 per il figlio Marco.

La famiglia Mottola: "Con noi clima da clima da caccia di streghe"

Nel frattempo, dopo la conferma dell'assoluzione questa estate, non ha tardato ad arrivare la reazione della stessa famiglia Mottola e dei suoi avvocati che hanno parlato di un clima da caccia alle streghe nei loro confronti sia da parte dell'opinione pubblica, che di singoli personaggi. È il caso, ad esempio, del frontman dei Sud Sound System, Nandu Popu, all'anagrafe Fernando Blasi, imputato per diffamazione per aver insultato la famiglia Mottola pur essendo a conoscenza della sentenza di assoluzione nei confronti dei tre.

"Quei pezzi di merda, anche se l'hanno passata liscia restano sempre dei pezzi di merda" , avrebbe detto durante uno spettacolo al GallinaRock, un festival ospitato a poca distanza da Arce.

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